L’integratore che… TANTO MALE NON FA!

La più banale leva di marketing si basa sulla frase “tanto male non fa”, vecchia, abusata, FALSA, ma che funziona benissimo. Funziona e fa vendere tonnellate di inutili integratori, soprattutto i mitologici MULTIVITAMINICI. Peggio delle diete detox, peggio dei brucia grassi e, mi voglio rovinare, peggio dei chetoni esogeni, c’è solo il “multivitaminico che TANTO MALE NON FA!”

Non c’è discussione, gruppo, pagina dedicata al fitness in cui prima o poi qualcuno non chieda “mi consigliate un buon multivitaminico?” Si comincia in questo modo, con una richiesta che non ha senso già in partenza! Buono per cosa? Perché se hai una carenza specifica di vitamina D… il migliore integratore NON è un multivitaminico, ma la vitamina D. Se hai livelli di omocisteina elevati non è con la vitamina D che agisci, ma col complesso B (e anche questo andrebbe poi circoscritto e meglio specificato).

Non esiste il multivitaminico “preventivo”, che uno assume “per sicurezza” o ripetendo che “tanto male non fa!”. Anzitutto perché le vitamine generano possibili effetti in caso di carenza, ma colmata la carenza medesima un surplus non genera una risposta migliore, e può perfino avere effetto opposto (ad esempio un antiossidante che diventa pro-ossidante) o portare con sé altri effetti avversi e non meno gravi della carenza temuta. E poi perché ogni cosa che viene ingerita ha un suo destino metabolico, e ASSOLUTAMENTE NULLA ha l’etichetta “tanto male non fa”. Né i multivitaminici, né i “sali minerali” né nessuna altra cosa normalmente ritenuta salubre, inclusa la frutta, la verdura, e perfino l’acqua.

Quello che non abbiamo ben chiaro è il concetto di rischio. Lo scorso anno ad esempio sono morte di incidente stradale 20.669 persone (fonte ISTAT), tuttavia nessuno va in giro con il casco alla guida dell’auto, sebbene “male non farebbe”, sebbene potrebbe ridurre il rischio di morte. Primo perché le dotazioni di sicurezza di una vettura, condotta in modo idoneo, sono già sufficienti, secondo perché un casco alla guida potrebbe ridurre la visibilità e perfino aumentare il rischio di incidente.

Se di norma guido senza cinture, oltre i limiti di velocità, a fari spenti nella notte (ma non sono Battisti) e contromano, non è l’uso del casco alla guida che dovrei rivedere, ma prima di tutto dovrei correggere il modo in cui  mi metto al volante. Corretto quello, a meno che non corra in pista, il casco è superfluo (o rischioso) sebbene apparentemente “male non faccia”.

Se ho una carenza vitaminica, prima di tutto devo valutare la mia alimentazione e correggerla, indagare se ho problemi specifici per i quali malgrado tutto ho una carenza, e SOLO DOPO valutare l’uso di un integratore SPECIFICO per le mie esigenze, non sulla base dei like che riceve.

Basta con la storia che “tanto male non fa”, se i soldi vi pesano fatemi un bonifico!

(Davvero, fatemelo, ho una carenza di liquidità, gli asterischi sul conto corrente, grazie.)

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