Mentre il festival di San Remo volge al termine vediamo quali sono gli insegnamenti di questa edizione:
Il body shaming vale solo se sei obesa, in quel caso devi piacerti per come sei, ogni diversità è bella, hai il diritto di vestire come vuoi, hai i movimenti femministi dalla tua parte, la body positivity, gli hashtag personalizzati, una cesta di inutili fiocchi colorati, le seguaci di freeda e pure qualche metronotte! Del resto non sei una minacciosa antagonista sessuale, quindi più cene e più ce n’è… meglio è (il gioco di parole lo si capisce dopo, tipo: “macerie e resti, ma c’eri e resti”, un post sul disagio non può lesinare su queste cose).
Già se sei un uomo in sovrappeso… il discorso cambia, la comprensione vacilla, il rispetto scricchiola, ma se poco poco ti azzardi a essere una donna magra, allora anche l’ultimo scaldabagno elettrico si sentirà in diritto di insultarti, di darti consigli su cosa mangiare, come allenarti, cosa mangiare, come vestire, cosa mangiare, cosa dire, cosa mangiare e, naturalmente cosa mangiare, sino a diventare un distributore di colesterolo ma… hey protetta dal body shaming, wow. Che pure son soddisfazioni.
Secondo insegnamento di San Remo 2023, chiunque abbia fatto un modulo ridotto di anatomia in una qualsiasi triennale, fosse anche nel corso di laurea in scienza delle merendine con modulo di anatomia per i muscoli impiegati nell’impastare, prima si inventerà una serie di pseudo correlazioni tra piercing e postura, tatuaggi e postura, segno zodiacale e postura.
Poi, dopo aver levigato con carta vetro a grana fine l’orifizio uretrale esterno, sino a conferirgli forma aghiforme… sì, insomma, dopo aver fatto la punta al cazzo con queste menate prive di riscontro, ha invece deciso che, da un singolo fotogramma estrapolato da un video, si possa determinare esattamente non solo la presenza di una cifosi, ma perfino trovare la causa nell’uso del cellulare! Perché se una persona ha l’etichetta da influencer certamente avrà sempre il cellulare in mano, (già da questo si evince che non capite un beneamato neppure di social), e ovviamente a individuare la terapia che, per i fisioterapisti è la mancanza di fisioterapia, per i chinesiologi la mancanza di chinesiologia, per chi insegna nuoto un po’ di vasche (per dare il colpo di grazia al rachide), e così via. Tutti con un consiglio, ma tutti inevitabilmente come nella canzone di De Andrè: sentendosi come Gesù nel tempio, la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio.
Perfino le body builder che hanno iniziato come bikini e ora, a colpi di doping, sembrano muratori bergamaschi, hanno detto la loro sulla salute e sulla femminilità. Un po’ come se io volessi dare lezioni di seduzione e diplomazia agli altri!
E così, gente che sino a ieri voleva misurare i gradi della colonna vertebrale col termometro, oggi parla di postura. Evidenziando solo di non conoscere cosa sia la postura, cosa sia un atteggiamento posturale, cosa sia un paramorfismo e un dismorfismo, quali le implicazioni emotive o, più banalmente, un fotogramma venuto male. Solo desiderosi di pavoneggiare la loro ignoranza a chi ha meno strumenti di loro per capire, ma ancora più livore verso chiunque abbia maggiore visibilità.
Ancora nessun commento, fai sentire la tua voce!