Fisici da FaceBook e corpi da spiaggia

La stagione estiva volge al termine e, per dirla alla Bastianich, mi avete diluso alla grande! Da mesi un po’ su tutte le bacheche di facebook non vedevo altro che inviti al salutismo, a quanto è bello allenarsi, tutti a favore della sala attrezzi, anzi no meglio la zumba, e come sono contento che comincio la mattina con i miei integratori a base di… herba a 37 euro a beverone è tutta life (e dopo essere stato spennato, ora provo a fregare anche tutti i miei parenti e amici spacciandomi per pseudo nutrizionista mentre in realtà sono qualcosa di simile ad un venditore della Tupperware), non come voi che bevete latte, che fa male e nessun animale lo beve da adulto (mentre i beveroni fanno impazzire ogni armadillo, ma soprattutto gli stercorari).

E poi quelli che odiano la zumba, e il cardio fa ingrassare, no meglio il metodo ad alta intensità, e quelli che odiano i secchi, quelli che odiano le palette (a no, aspetta, non quei secchi, gli altri, quelli magri), i secchi che odiano i dopati, i dopati che però meglio noi di quelli che fumano e si impasticcano, e quelli che la Coca Cola fa male, non mangiate cibo dalle multinazionali, non mangiate carne, lo zucchero è un veleno ma non ve lo dicono, la farina forma la colla nello stomaco, non mangiate neppure quella, si ma alla fine cosa cazzo mangio?

Quelli che i veleni bianchi, quelli che i cereali fanno male ma non vi dicono neppure questo (ma se nessuno lo dice tu come diavolo fai a sapere tutte queste cose?!) quelli che hanno attribuito al prof Berrino più frasi di quante se ne attribuiscano a Jim Morrison, e i vegani, e i fruttariani, e i respiriani, e il bilderberg (che in tutto questo non c’entra nulla ma tanto neppure il resto ha molto senso), e quella personal trainer che ogni 3×2 pubblica foto del prima e dopo dei suoi clienti, ogni 2×3 le sue foto con vestiti e pose degne di un catalogo di battone escort tanto che mi viene il dubbio su come faccia a far dimagrire i suoi clienti, e avendo messo su qualche chiletto anche io… quasi quasi una telefonata gliela faccio… E la prova costume, e la dieta del miele, e quella del freddo, e quella della banana, e quella della patata (secondo me la migliore)… insomma… sono arrivato in spiaggia con la felpa convinto di trovare orde di fisicati intenti a mangiare insalata e pollo, e qualche manciata di riso basmati (ma solo il giorno di ferragosto per lo sgarro dei giorni festivi).

Invece mi guardo in giro da sotto l’ombrellone e vedo bambini obesi ovunque, con genitori obesi, nonne obese, grasso che cola che neppure alla sagra della porchetta di Ariccia, gente che inizia con la seconda colazione alle 10.00, tramezzini, panini con la salsiccia, borse frigo che metterebbero a dura prova qualsiasi culturista nel trasporto su spiaggia, tatuaggi di farfalline che anno dopo anno sono diventate falene, allora mi chiedo: cos’è che non ha funzionato?  Persone in forma si contano sulle dita di una mano, ad eccezione di Senegalesi, Pachistani e venditori di cocco, che fanno su e giù per l’arenile sino a sera, e anche senza la cronodieta sono dimagriti per forza!

Che sia un complotto delle aziende che producono le creme abbronzanti? (più si è grassi più se ne spalma e si arricchiscono le multinazionali! sveliaaaaaa!! gomblottochitipaka). Va beh non pensiamoci, ancora poche settimane di sole, poi maglioni sblusati, felpe e tute extralarge daranno un po’ di tregua, e magari con qualche settimana di allenamento (ad anni bisestili alterni, perchè il muscolo cresce quando ti riposi) si potrà trasformare il grasso in muscolo, ma solo se avete scelto come personal trainer lo stesso che tramutava l’acqua in vino… buon rientro.

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2 Commenti

  1. Pierluigi ti voglio bene.

    Ho scoperto il tuo sito casualmente di link in link, mi sono fermato a leggere alcuni articoli e ormai sei nei “preferiti”. Questo mi ha fatto scompisciare. Pensare no, perché già ero sulla stessa linea e sono francamente basito dall’indifferenza della società verso gli eccessi. Qui non si tratta di un vizietto né di una trasgressione, è un tafazzamento continuato ed aggravato fomentato da un cocktail di ansia e malessere sociale shakerato con il culto della crapula e serrvito bello caldo a tutte le ore.

    Mi sento affine al tuo pensiero. Mi ricordi un po’ Albanesi, sei altrettanto implacabile e tagliente (vivaddio) ma parecchio più divertente. Fai scivolare le verità fondamentali come un bigliettino sotto l’uscio anziché a suon di insulti e sarcasmo denigrante – non che certe forme mentis arrotolate su se stesse non lo meritino, ma l’arguzia e la comunicativa ti pongono una spanna sopra molti editorialisti da strapazzo o da ‘copia/incolla’.

    Avendo appena letto questo tuo articolo vorrei porti in merito una domanda, tanto secca quanto ficcante.

    Premessa: di sicuro hai presente il concetto di dismorfofobia.

    Domanda: perché non si riesce ad applicare tale concetto anche all’estremità opposta della gamma di disturbi mental… ehm, alimentari?

    Da una parte editti, condanne pressoché unanimi, gogna mediatica, segnalazione di siti e forum cosiddetti “pro-ana”, campagne mediatiche, spot televisivi e manifesti stradali, tentate spiegazioni pressapochiste con gran sfoggio di analisi tagliate a fetta di salame, campagne di allarmismo, interventi di psicologi e psichiatri, chiamata in causa del mondo dell’alta moda, pseudoanalisi dei disagi dell’età evolutiva, interviste a genitori in lacrime e a donne uscite dal tunnel e via elencando.

    Tutto giusto o per lo meno comprensibile, per carità.

    Dall’altra “grasso è bello”, accuse di body shaming come spade di Damocle, complicità e spalleggiamenti mediatici a base di culto del cibo, giustificazioni psicologiche con o senza riferimenti al ‘benessere’ (opulenza), influenza nefasta di ossessioni familiari da tempo di guerra/miseria, caduta delle responsabilità genitoriali, declino dell’educazione alimentare, correlata complicità dell’industria alimentare che in pratica offre a buon mercato unicamente sale+lipidi o glucidi (i distributori automatici cosa somministrano, in fondo?), beota indifferenza o subitanee alzate di scudi ad ogni approccio che faccia leva sull’amor proprio e sul buon senso (del primo ancora intravvedo tracce, il secondo è ormai dato per disperso), discussioni da bar che tirano in ballo “gli ormoni”, tripudio mediatico di fronte alle esibizioni di tuonati come la buonanima del sig. YouTubo Anch’io, articoli capziosi opera di autori/trici evidentemente fuori taglia (roba tipo «preferisci la donna balena o sirena?» letto anni fa) che si ripropongono ad intervalli regolari tra gli interstiziali non solo di siti che si classificano da sé ma perfino nella versione online delle testate ufficiali d’informazione.

    E nessuno che osi controbattere. Come sempre. Unica eccezione i deliri assortiti dei gomblottisti misti e le assurdità dei no-vax, roba più recente e ancora – diciamo – in ebollizione.

    Il tuo pensiero in merito?
    Grazie

    • Buongiorno e grazie per il tuo gradito apprezzamento, ma soprattutto per l’analisi circostanziata di alcuni eventi, costumi e “consuetudini”.

      La dismorfofobia la conosco, credo di essere stato tra i primi ad averci scritto un libro nel 2013 (qui i dettagli: Vigoressia: quando il fitness diventa ossessione). La ragione per la quale non si affronta l’altro lato della medaglia è molto semplice: l’ipocrisia. Non c’è nessuna altra ragione. A questa si somma il fatto che chi si trova sul versante “criticabile” è visto come un competitor, quindi ci si sente autorizzati a “dargli addosso”. Sull’altro versante (al netto di ipocrisie) è percepito come “innocuo”, quindi per il politicamente corretto “ben venga”, o perlomeno “non disturbiamolo”.

      Mi scuso se sono stato sintetico, ha descritto la faccenda molto bene la pagina “uomo morde cane” in questo post https://www.facebook.com/uomomordecane/posts/4552968574747531

      Un caro saluto.


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